Perdita di peso di carne macinata, Perdo peso, ma non sono a dieta

Con la carne macinata non avete mai fatto qualcosa di simile - 3 idee intelligenti!- Perfetto
Come variano il valore nutrizionale e le quantità consigliate? Le stime e le considerazioni sulle quantità apparentemente o realmente consumate sono solitamente fatte sulla carne cruda, che raramente mangiamo.
Per queste differenze, la carne effettivamente consumata cotta non raggiunge le soglie indicate per prevenire il rischio di cancro. A differenza di legumi e verdure, che durante la cottura perdono gran parte dei loro nutrienti, nella carne avviene esattamente il contrario: una giusta cottura della carne permette non solo di conservare meglio, ma anche di esaltare le sue proprietà sia nutrizionali che salutistiche.
I nutrienti della carne infatti con la cottura aumentano anziché diminuire, perché con la perdita di acqua diventano più concentrati, oltre che più digeribili e assimilabili.
I grassi monoinsaturi e saturi invece calano leggermente dopo la cottura, perché si sciolgono per effetto del calore e colano via.
Dunque, mentre per verdure e legumi, anche se cotti alla perfezione per preservarne i nutrienti, occorrerebbe comunque consumarne una quantità esorbitante per coprire il fabbisogno giornaliero di tutte le sostanze nutritiveper la carne è sufficiente una piccola fettina, perché densa di nutrienti altamente assimilabili.
Ad esempio, g di carne cruda di bovino dopo cottura diventano quasi la metà: circa 65 g di carne dopo bollitura e a 60 g dopo arrostimento, Invece nel pollame g di coscio di pollo crudo diventano 76 g dopo bollitura e 80 g dopo arrostimento.
Quindi la quantità di carne effettivamente consumata cotta è molto più bassa del suo peso a crudo.
Il World Cancer Research Found indica dosi molto più alte e cioè non più di 3 porzioni a settimana solamente di carne rossa, equivalenti a g di peso perdita di peso di carne macinata, che corrispondono a circa grammi di carne cruda, soglie molto al di sopra anche dei consumi reali. Infatti il consumo reale pro-capite in Italia è di g al giorno, comprensivi di tutta la carne, cruda, cotta, trasformata in salumi, presente in preparazioni alimentari ecc.
Valutando il calo di peso da crudo a cotto, le quantità consigliate-consumate variano a seconda del fatto che si mangi carne cotta o cruda.
Gli studi di correlazione fra consumo di carne rossa e insorgenza di patologie legano il rischio alla quantità eccessiva di carne consumata già cotta e non cruda, che si discosta dunque enormemente dalla reale quantità raccomandata-consumata. Per queste differenze tra crudo e cotto, la carne effettivamente consumata cotta non raggiunge le soglie indicate dai più importanti organismi di ricerca internazionali per prevenire il rischio di malattie tumorali.
Redazione Carni Sostenibili.